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Ascolta Kufia, canto per la Palestina

 

Nel 1990 uscì, in allegato a il manifesto, il 45 giri Kufia canto per la Palestina, forse il primo disco distribuito nelle edicole. Sul lato A c’era una canzone cantata dal Coro di bambini palestinesi Al Aqsa e sul lato B lo stesso pezzo in versione strumentale.
Ora quei bimbi dovrebbero essere più o meno trentenni. Mi auguro stiano tutti bene e che abbiano ancora la forza, ora come allora, di cantare per la loro terra, la Palestina.

Ideazione e organizzazione: Guglielmo Di Zenzo, Patrizio Esposito, Giacomo Forte, Canio Loguercio, Guido Piccoli

Musica di: Canio Loguercio, Rocco De Rosa, Rocco Petruzzi
Tastiere: Rocco De Rosa
Chitarra: Franco Giacoia
Basso: Nello Giudice
Batteria: Giancarlo Ippolito
Tastiere, Programmazione: Rocco Petruzzi
Midi sax: Daniele Sepe
Sax contralto: Luciano Nini
Sax soprano: Eugenio Colombo
Tromba: Paolo Fresu
Coro: Alessandra D’Elia, Palma Fucella, Rossella Montecalvo, Marti Robertson

Registrazione e Missaggio: Pasquale Trivigno, Marti Robertson, Piero Schiavone 
Preproduzione audio: Umberto Sirigatti
Immagine di copertina: Milo Manara

Testo: tratto da O notte lascia che il prigioniero finisca il suo canto (anonimo) e da Io sogno dei gigli bianchi (Mahmud Darwish)

Sogno dei gigli bianchi
strade di canto e una casa di luce
Voglio un cuore buono
e non voglio il fucile
Voglio un giorno intero di sole
e non un attimo di una folle vittoria razzista
Voglio un giorno intero di sole
e non strumenti di guerra 
Le mie non sono lacrime di paura
sono lacrime per la mia terra
Sono nato per il sole che sorge 
non per quello che tramonta.

Ana ahlam zanabiq betha ana ahlam
Torq aghani wa biut mothia
Ana baddy qulub tayeba ana beddy
Ma beddy il barud ma beddy
Beddy yuom mushmes yuom
Mush lahzat nesser onssorria
Beddy yuom mushmes yuom
Mush ghayar il bunduchia
Laa ana la abky mena’alkhaof
wa demu’ men agelil watan
Ana git men ageli ana eish eshamsselli
Illy teshreq wa laissa teghreb